L’incidente all’aeroporto di Linate dell’8 ottobre 2001 rappresenta il più grave disastro aereo avvenuto in Italia negli ultimi anni. La ricostruzione.
Era l’8 ottobre 2001 quando a Linate 118 persone persero la vita in un drammatico incidente in pista. Uno scontro tra due aerei, uno di linea, diretto a Copenaghen, uno, un piccolo aereo privato, diretto a Parigi. Ma cosa è successo in quei drammatici istanti?
Maurizio viaggiava molto. L'8 ottobre il suo aereo si schianta contro un jet sulla pista dell'aeroporto di #Linate, lui sarà una delle 118 vittime. Adele, la moglie, ha raccontato in radio quello che è stato il più grave incidente aereo italiano. Qui https://t.co/yP0pkA9rRq pic.twitter.com/p9O9KEMZIO
— Rai Radio3 (@Radio3tweet) October 2, 2021
8 ottobre 2001, l’incidente all’aeroporto di Linate
L’allarme all’aeroporto di Linate scatta intorno alle 8 e 10 circa dell’8 ottobre del 2001. Le prime informazioni sulla vicenda sono poche, confusionarie. C’è tanta paura anche sui media. E non è un caso. Solo pochi giorni prima, l’11 settembre, tutto il mondo aveva conosciuto nel peggiore dei modi il terrorismo vedendo e rivedendo le immagini dei due aerei che andavano a schiantarsi contro le Torri Gemelle. Il timore che a Linate fosse stato condotto un attentato sembrava trovare conforto nel fatto che quello stesso 8 ottobre iniziava la guerra contro l’Afghanistan. In realtà, passata la paura iniziale la pista dell’attentato ha perso quota nel giro di pochi minuti lasciando posto alla ricostruzione dei fatti.
Cosa è successo: la ricostruzione
Le indagini non lasciano dubbi su cosa sia accaduto quel maledetto 8 ottobre 2001 a Linate. Un aereo di linea della Scandinavian Airlines si trova sulla pista R36 dell’aeroporto di Linate ed è in fase di decollo, pronto ad iniziare il viaggio che avrebbe dovuto portarlo a Copenaghen. Negli stessi minuti e sulla stessa pista, un jet privato di piccole dimensioni era in fase di decollo. Il pilota dell’aereo privato, con a bordo 4 persone, a causa della fitta nebbia che avvolgeva l’aeroporto, imbocca l’uscita sbagliata. I successivi accertamenti avrebbero accertato che oltre alla nebbia potrebbe aver contribuito all’errore anche una segnaletica orizzontale ormai consumata e poco chiara.
L’errore avrebbe portato il jet sulla strada della tragedia. Il piccolo aereo si trovò sulla traiettoria del volo della Scandinavian Airlines. L’enorme aereo era già lanciato pronto a staccarsi dalla pista. Il muso, avrebbero alla fine accertato gli inquirenti, era già sollevato da terra. Il carrello impattò contro il piccolo jet privato, di fatto distruggendolo.
Il pilota dell’aereo della SAS perde il controllo dell’aereo che finisce sul prato e termina la sua corsa contro un capannone dove alcune persone lavoravano allo smistamento dei bagagli. Inutili i tentativi di Joakim Gustafsson di evitare l’impatto con l’edificio. L’aereo si schiantò contro il capannone a più di 250 chilometri orari originando un rogo devastante.
Il bilancio
Il bilancio sarebbe stato drammatico nonostante i soccorsi si attivarono in tempi brevi. Morirono tutte le persone a bordo dell’aereo, sia i passeggeri che i membri dell’equipaggio. Persero la vita anche quattro persone che lavoravano nel capannone. In totale hanno perso la vita 118 persone.
L’unico sopravvissuto all’incidente di Linate
Pasquale Padovano, uno degli addetti che lavorava ai bagagli, è sopravvissuto al tragico incidente di Linate. L’uomo riportò gravi ferite ma fu salvato. Unico superstite e testimone diretto del peggior disastro aereo avvenuto in Italia negli ultimi anni.
Cause e responsabilità
L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza ha accertato che la causa effettiva dell’incidente fosse evidentemente la presenza del jet privato sulla pista al momento del decollo dell’aereo della Sas. Il pilota del jet privato però commise un errore condizionato anche dalla scarsa visibilità e dalla segnaletica poco chiara e poco visibile. Infine la tragedia è avvenuta anche perché il radar di pista non era operativo per permessi e questioni burocratiche.